Il Sinodo e la cultura dello scarto


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Resistenza al cambiamento e “cultura dello scarto” nella relazione Erdo

La relazione Erdo che data aveva? Quando è stata scritta? Nel tenore del testo e nei riferimenti interni poteva essere tranquillamente di 30 o 40 anni fa. E i riferimenti alle parole di Papa Francesco apparivano, nel tono stesso con cui venivano pronunciati, del tutto esteriori e “di facciata”.

Ma vi è un punto su cui il testo è rivelatore: quando si attribuisce agli stessi “divorziati risposati” la impossibilità di accedere alla comunione. E’ un sistema perfetto: la Chiesa non può nulla perché sono “loro” a mettersi fuori! Siccome non rinunciano agli atti sessuali nella “nuova unione”, non possono essere riconciliati. La “cultura ecclesiale” diventa “cultura dello scarto”, ma con l’aggravante di spostare sugli scartati la responsabilità. E’ un sistema che si autoimmunizza dal problema e lo scarica sugli altri. Possono dormire sonni tranquilli solo quelli che dormono soli.

Non sorprende che il presule magiaro si sia distinto, nonostante il suo titolo di Relatore già del Sinodo straordinario, nel non aver fatto circolare il questionario di consultazione nella sua Arcidiocesi di provenienza! Non aveva bisogno di consultare nessuno. Non aveva bisogno di un rapporto con la realtà. Era tutto chiaro prima ancora di iniziare il “sinodo”. Per questo il suo discorso di apertura è un “non evento”: la Chiesa in uscita non può passare in alcun modo per queste parole.

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