Munera 3/2023 – Jole Orsenigo » Maestri senza autorità. Per avere il coraggio di fingere

Tra tutti i discorsi sulla scuola, quello a proposito degli insegnanti sembra essere il più urgente. La scuola funziona male – sono d’accordo in molti – a causa dell’organizzazione e della competenza del corpo docente. Risorsa o problema, quest’ultimo sarebbe l’unica leva in grado di cambiarla.

C’è chi suggerisce di affrontare la questione del ruolo degli insegnanti: prestigio, conoscenze, professionalità. Altri, della carriera: formazione, mansioni, salario. C’è nostalgia per il rispetto e la considerazione in cui erano tenuti i maestri nella cultura popolare, soprattutto ottocentesca, come risulta evidente in Cuore.  C’è il rimpianto per i professori liceali, nonostante romanzi come L’angelo azzurro – per fare solo un esempio – ne abbiano rappresentato gli aspetti più miseri. Insomma, l’insegnante era una figura positiva, socialmente apprezzata e riconosciuta nel proprio statuto professionale. All’opposto, oggi, vige il docente-burocrate: un impiegato, un numero, soggetto a quella stessa disciplina di cui è veicolo e supporto.

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