Una postfazione senza discrezione. Ratzinger si ostina a raccomandare Sarah
Se fossi nel Card. R. Sarah sarei preoccupato. Non è la prima volta che accade a J. Ratzinger di scrivere pre- o post-fazioni per libri e autori discutibili. Ricordo, ad esempio, la prefazione ad un autore poco raccomandabile come Alcuin Reid, le cui teorie e la cui figura ha sollevato perplessità scientifiche ed ecclesiali in mezzo mondo, e che invece Ratzinger ha cercato di raccomandare quasi come una autorità. Anche in questo caso le parole che le agenzie di stampa riportano sono sufficienti a segnalare un vero e proprio incidente. Come se Ratzinger avesse, improvvisamente, rinunciato alla rinuncia e volesse influenzare le decisioni del suo successore. Vediamo di precisare adeguatamente i lati delicati e indiscreti di questo intervento:
– Sarah ha mostrato, da anni, una sostanziale inadeguatezza e incompetenza in ambito liturgico. Le sue teorie strampalate e le sue rigidità impediscono all’ufficio della Congregazione di svolgere il suo lavoro ordinario.
– Sappiamo anche che la scelta di Sarah è stata fatta, da papa Francesco, ascoltando il parere del suo predecessore. Per questo suona piuttosto strana la lode che il predecessore fa del successore su un punto su cui ha contribuito a determinare questo “fallimento”
– Contemporaneamente, la affermazione che “la liturgia è in buone mani” appare, chiaramente, come una autodifesa del Vescovo emerito rispetto all’esito preoccupante di questa scelta.
– Forse, a tutto ciò, si deve aggiungere che la mossa appare tanto più grave se, nel frattempo, si sta preparando un inevitabile e salutare avvicendamento all’incarico di Prefetto. Una sorta di “difesa in extremis” di un Prefetto ormai esautorato.
Una cosa è certa. Coma già segnalavo un mese fa ( cfr. qui) la interferenza che un intervento di questo tipo esercita sul libero esercizio della autorità del successore costituisce una interferenza grave e una alterazione degli equilibri ecclesiali. La scelta di discrezione e di umiltà, del tutto necessaria a chi esercita una “rinuncia all’esercizio del ministero” sembra in tal modo profondamente incrinata.
Al di là delle questioni istituzionali, resta solo una considerazione, che riguarda la res liturgica. E qui bisogna osservare che, come sempre, l’elogio dell’incompetente rende incompetente l’elogio. Occorre affidare la liturgia a “mani davvero buone”. Che, se Dio vuole, devono essere definite e determinate senza la ossessione di voler imporre alla Chiesa una “Riforma della Riforma”. Per questo il card. Sarah è totalmente inadeguato. Anche se viene raccomandato dal Vescovo emerito di Roma.
Grillo locuto, causa finita. Aspettiamo solo il nome del successore di Sarah, tanto è questione di settimane, vero dott. Grillo?
Guardi, sono anch’io d’accordo che la mossa ratzingeriana non è stata molto prudente. Ma questo la dice lunga su quale situazione regni nei dintorni di Casa santa Marta… e di quali grosse sorprese si preparino all’orizzonte.
Ma del resto ormai mi stupisco ben poco: ormai la liturgia delle nostre parrocchie è più avanti di ogni creatività immaginabile. Basi pensare che domenica scorsa ad una Prima Comunione nel veneziano (non si dovrebbe più dire così, ma perdoni un tradizionalista almeno in questo) hanno terminato con un canto di Lucio Dalla. Per non parlare dell’altare-tavolata (meglio dire tavolata di sagra) su cui ogni bambino aveva un piattino di ceramica per partecipare al Sacro Convivio. Guardi bene che sono stato spettatore di questo rito. E mi definisco spettatore. Perchè, se questa è la riforma propugnata da vescovi e teologi, allora dobbiamo dirci la verità: con la scusa di abolire il “fissismo rubricale” e “l’alone di sacro” che tanto disturba l’uomo contemporaneo, siamo passati alle evoluzioni teatrali. Come sempre, gli opposti si toccano. Ma qui si vuol solo giocare ad estremizzare, come si vede bene, caro dott. prof. Grillo, nella sua acrimonia antiratzingeriana.
Caro Matteo,
Mi permetto di inserirmi nella discussione dicendo semplicemente che non è l’applicazione inadeguata della riforma da parte di ministri impreparati e incompetenti a rendere la mens e la veritas della riforma inadeguata! Sarà da chiedersi semmai che tipo di mediazione ci sia stata e ci sia da parte dei “formatori” dei ministri e dei futuri ministri (e insieme di tutto il Popolo di Dio). Su questo sì non si dovrebbe aver pietà (in senso figurato ovviamente)! Chiunque abbia potuto studiare con rigore e senza pregiudizi la riforma liturgica e gli ordines riformati sa benissimo che potenzialità immense abbia, insieme anche a limiti che sono proprio di ogni cosa umana.
[…] comes via Cittadellaeditrice.com in my fast and admittedly odd translation. Grillo is one of those stereotypical Italian […]
[…] grave” e di “alterazione degli equilibri ecclesiali”. È come se l’Emerito, aggiunge, “avesse improvvisamente rinunciato alla rinuncia e volesse influenzare le decisioni del successore…. Prima del caso in questione era stato se possibile più duro con l’emeritato. In futuro, […]
[…] Se qualcuno poteva avere dei dubbi riguardo al significato della post-fazione di Benedetto XVI al libro sul silenzio del cardinale Robert Sarah (qui), ci ha pensato uno dei “golpisti” a fugarli. Il liturgista Andrea Grillo, docente al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e considerato molto apprezzato a Santa Marta, si è infatti scagliato con inaudita violenza contro il cardinale Sarah («incompetente» e «inadeguato») e Benedetto XVI, sempre definito Ratzinger o vescovo emerito, nonché causa del “fallimento” (qui). […]
[…] Se qualcuno poteva avere dei dubbi riguardo al significato della post-fazione di Benedetto XVI al libro sul silenzio del cardinale Robert Sarah (vedi qui), ci ha pensato uno dei “golpisti” a fugarli. Il liturgista Andrea Grillo, docente al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e considerato molto apprezzato a Santa Marta, si è infatti scagliato con inaudita violenza contro il cardinale Sarah («incompetente» e «inadeguato») e Benedetto XVI, sempre definito Ratzinger o vescovo emerito, nonché causa del “fallimento” (clicca qui). […]
Ottimo commento!
Sottoscrivo parola per parola
Il vero problema del significato attribuito alla messa è racchiuso nel confronto sinottico fra la versione iniziale e la versione emendata dell’articolo 7 della Institutio generalis Missalis Romani promulgata da Paolo VI:
• «La Cena del Signore o Messa è la santa assemblea o riunione del popolo di Dio che si raduna sotto la presidenza del sacerdote per celebrare il memoriale del Signore» (versione iniziale – 3 aprile 1969).
• «Nella Messa o Cena del Signore il popolo di Dio è adunato sotto la presidenza del sacerdote che porta la persona di Cristo per celebrare il memoriale del Signore, cioè il sacrificio eucaristico. Perciò di questa riunione locale della Santa Chiesa vale in modo eminente la promessa di Cristo: “Dove sono due o tre radunati nel mio nome, lì io sono in mezzo a loro”. Infatti nella celebrazione della Messa, in cui si perpetua il sacrificio della croce, Cristo è realmente presente nell’assemblea stessa adunata in suo nome, nella persona del ministro, nella sua parola e sostanzialmente e continuamente sotto le specie eucaristiche» (Versione emendata, 7 maggio 1970).
Certo non si tratta di modesti “ritocchi”, contrariamente a quanto affermato in Notitiæ, organo della Sacra Congregazione per il Culto Divino, cercando di minimizzare la rilevanza dell’ampio emendamento.
[…] the Italian liturgist Andrea Grillo, a longtime detractor of Pope Benedict, claims that the former pope has behaved in a “scandalous way” by writing the afterword in […]
[…] the Italian liturgist Andrea Grillo, a longtime detractor of Pope Benedict, claims that the former pope has behaved in a “scandalous way” by writing the afterword in praise of […]
[…] Andrea Grillo, docente en el Pontificio Ateneo San Anselmo, ampliamente apreciado en Santa Marta, se ha lanzado de hecho con inaudita violencia contra el cardenal Sarah («incompetente» e «inadecuado») y contra Benedicto XVI, a quien […]
Se continueremo ad andare avanti di questo passo
non vedo proprio sereno all’orizzonte per prossimo futuro.
I fatti tratteggiati, anche se disorientato fortemente e minano alla base la legge fontamentale della della Chiesa che è la salute animarum, non mi scantalizzano più di tanto.
C’è di peggio di cui preoccuparsi sul versante morale, amministrativo e relativo, soprattutto, al deposito della fede ecc…
[…] any event, one of those names is an inveterate hater (especially of Pope Benedict and Card. Sarah), Andrea Grillo. This fellow is a true hater useful for study so that you can understand better […]
Io ci farei la firma ad avere pastori come il Card. Sarah… Altrochè inadeguato…
Se è vero che “l’elogio dell’incompetente rende incompetente l’elogio”, l’assunto è parimenti applicabile a chi biasima senza competenza come fa Grillo.
Perdoni, ma il paragone non convince. Se elogiare un incompetente mette in dubbio le competenze di chi elogia, viceversa mostrare gli svarioni del presunto elogiato non manifesta una certa – senza esagerare – competenza in materia? Il biasimo non è generico, ma specifico, su singole incomprensioni che il Prefetto ha mostrato in questi anni “in re liturgica”, di cui dimostra di non capire gran ché. Chi lo difende, o lo elogia, dovrebbe argomentare. Non basta dire “questo sì che è bravo”. Esattamente come non basta dire “lei è incompetente”: se vuole documentarsi, trova su questo blog le singole contestazioni sul Concilio Vaticano II, sulla riforma liturgica, sulla comunione, sull’orientamento ecc. ecc.