Munera 3/2022 – Martin M. Lintner >> Approcci sinodali a sessualità, relazioni e matrimonio

Anche se tutti i battezzati sono sempre stati riconosciuti come membra a pieno titolo del corpo della Chiesa, di fatto coloro ai quali sono stati affidati i compiti del governo della stessa, quindi i pastori e i Vescovi, sono diventati anche gli unici a poter discutere e decidere sia sulla dottrina sia sulla disciplina della Chiesa. Pur riconoscendo la necessaria e legittima diversità di uffici, i laici sono stati sempre più esclusi non solo dal governo della Chiesa, ma anche dalle discussioni e dalle decisioni che riguardavano la dottrina e la disciplina della Chiesa.

Ciò che oggi viene interpretato criticamente come “clericalizza- zione” della Chiesa può essere inteso non solo nel senso di una concentrazione del potere di governo nelle mani dei chierici e in modo particolare dei Vescovi, ma anche del consolidamento lungo i secoli di una separazione rigida tra laici e chierici, identificando i primi con la Ecclesia discens – quindi con la Chiesa discente – e gli ultimi con la Ecclesia docens – quindi con la Chiesa insegnante. È andata persa la consapevolezza che tutta la Chiesa è e rimane sempre discens e che in virtù del battesimo e dei differenti carismi dello Spirito Santo tutte le membra della Chiesa sono allo stesso momento anche docens. È venuta meno la necessaria disponibilità di tutte le membra della Chiesa a mettersi in ascolto delle altre parti per poter imparare reciprocamente ciò che lo Spirito dice attraverso ciascun battezzato.

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