Inclusione finanziaria: l’importante esempio del Kenya


La scorsa settimana è stata dedicata dagli organismi internazionali – in primo luogo dalla World Bank e dal CGAP – all’inclusione finanziaria. Fra i molti argomenti trattati e i paesi analizzati, il Kenya è stato più volte portato ad esempio per i progressi raggiunti su questo fronte negli ultimi anni. Nel nostro recente viaggio, io e la mia famiglia abbiamo potuto constatare l’ampia diffusione di M-Pesa, l’operatore che gestisce i servizi di pagamento nel paese, anche nei posti più sperduti. I nostri autisti – le persone con le quali avevamo più diretto contatto – utilizzavano il cellulare per ogni pagamento con estrema facilità (per pagare la benzina, …), senza aver mai incontrato alcun problema in passato, come ci hanno spiegato, e con la possibilità di andare in rosso senza bisogno di specifiche procedure.

Ma quali sono stati i fattori che hanno sostenuto la grande diffusione del mobile banking fra la popolazione, visti i positivi effetti che esso ha prodotto sugli scambi, sul risparmio, sulla sicurezza dei trasferimenti di denaro e quindi in ultima analisi sull’economia del paese?

Il Kenya è un outperformer fra i paesi dell’Africa sub-sahariana. I dati della World Bank riferiti alla diffusione dei conti finanziari avvicinano il paese (che appartiene ai low income countries, con un reddito pro capite di 1200 dollari) a quelli con reddito più elevato. Ben il 75% degli adulti risulta detenere un conto corrente (i dati si riferiscono al 2014, ora è ragionevole ritenere che essi siano ancor più elevati) mentre negli altri paesi dell’area la percentuale si limita al 30%. In Italia, l’87,3% degli adulti, quindi una percentuale poco più alta, è titolare di un conto corrente.

Una distribuzione simile inoltre si registra fra le donne (71%) e fra i giovani (oltre il 66% rispetto al 26% dell’area). In Italia (con un reddito pro capite di 35620 dollari) abbiamo l’83% fra le donne ed una percentuale persino inferiore a quella registrata in Kenya (61%) fra i giovani (tra i 15 e i 24 anni). Si tratta di risultati significativi, poiché le donne gestiscono i flussi finanziari della famiglia, ancorchè modesti, e sono garanzia di un utilizzo efficiente ed oculato (destinato essenzialmente ai bisogni fondamentali della famiglia, alla scuola e alla sanità); così i giovani risultano essere importanti nella gestione dei flussi finanziari, poiché aiutano i genitori nell’uso del cellulare e nell’uso del denaro disponibile.

Inizialmente M-Pesa ha lanciato la sua applicazione per facilitare il rimborso dei microcrediti erogati, ma ha ben presto esteso i suoi servizi al sistema dei pagamenti e ai depositi. Fra i fattori che hanno facilitato l’ampia diffusione c’è ovviamente il crescente uso di cellulari, semplici da usare e con tecnologia molto flessibile. Non meno importante è stato il supporto delle istituzioni pubbliche che hanno favorito la crescita delle infrastrutture necessarie, ma anche della banca centrale che ha rapidamente esteso la sua attività di supervisione sugli operatori ed ha garantito l’assicurazione dei depositi. Il sistema legale inoltre ha permesso l’introduzione di nuovi prodotti (dalle tradizionali bollette ed i semplici bonifici, ai prodotti assicurativi, al pagamento delle tasse, nonché a prodotti specifici come il pagamento delle rette scolastiche e all’offerta di pagamenti a rate riferiti a prodotti più complessi come ad esempio i pannelli solari). L’utilizzo del cellulare è stato sostenuto poi dal fatto che la popolazione è sparsa sul territorio e i giovani avevano l’esigenza di inviare alle famiglie di origine il denaro ottenuto dal lavoro svolto nelle città.

Il successo del mobile banking è stato così ampio che si va rapidamente diffondendo ai paesi vicini, mentre altre applicazioni sono state create in ambito assicurativo e pensionistico. Esempi di buona finanza, che forse pesano poco, ma vale la pena di evidenziare.

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