Munera 1/2012 – Frank Haldemann >> Una giustizia differente. La giustizia transizionale e il riconoscimento collettivo delle vittime

Esistono dei crimini che non si può né perdonare né punire. Davanti a una violenza estrema, che uccide, stupra, mutila, tortura massivamente e sistematicamente, una violenza che porta il nome di Auschwitz, di gulag, di Hiroshima, di Srebrenica e molti altri nomi ancora, ogni tentativo di comprendere e di giudicare sembra destinato allo scacco. Davanti all’orrore indicibile che ci supera, sperimentiamo l’incapacità di rendere giustizia alla realtà: di metterla in parole.

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