Sinodo approssimato: un libro per un primo bilancio dei lavori sinodali
E’ appena uscito in libreria il mio libro:
Sinodo approssimato. Le gioie e le ferite delle famiglie. Con un contributo di Elmar Salmann, Assisi, Cittadella, 2015. Pubblico qui le prime pagine del testo.
Prologo
“San Vincenzo di Lerins fa il paragone tra lo sviluppo biologico dell’uomo e la trasmissione da un’epoca all’altra del depositum fidei, che cresce e si consolida con il passar del tempo. Ecco, la comprensione dell’uomo muta col tempo, e così anche la coscienza dell’uomo si approfondisce. Pensiamo a quando la schiavitù era ammessa o la pena di morte era ammessa senza alcun problema. Dunque si cresce nella comprensione della verità. Gli esegeti e i teologi aiutano la Chiesa a maturare il proprio giudizio […]La visione della dottrina della Chiesa come un monolite da difendere senza sfumature.” (Francesco)
Che cosa potremo raccontare, tra qualche anno, di questo primo Sinodo Straordinario sulla famiglia? Saremo in grado di riconoscerlo, con bella evidenza, come l’inizio di una fase nuova, di uno stile, di un modo di agire e di parlare nuovamente segnato, in profondità, dall’vevento conciliare del Vaticano II? Non vi è dubbio che questa sia la questione centrale di questo volumetto. Vorrei tentare un bilancio e scoprire una tendenza.
Già nel titolo ho tentato di indicare la mia linea di interpretazione: un Sinodo “approssimato” significa che in esso si è voluta inaugurare una pratica di “pensiero incompleto e aperto”, secondo la bella definizione che papa Francesco ha dato nelle prime pagine della sua intervista rilasciata alla rivista “Civiltà Cattolica”*. Mediante tale pratica la Chiesa non solo “si approssima” alla storia dei soggetti legati da matrimonio, ma sa di dover intervenire “per approssimazione”, con uno stile di vicinanza appassionata e di discernimento accurato.
Il sinodo, proprio con la sua parresia, fortemente voluta dal suo inspiratore, ha determinato, con chiarezza, l’esigenza che la Chiesa manifesta da tempo: ossia quella di un profondo rinnovamento delle proprie categorie. Le difficoltà con cui i temi più spinosi sono stati affrontati manifestano con tutta chiarezza l’esigenza “pastorale” di traduzione e di trascrizione delle categorie medioevali in nuovo contesto.
In particolare, si è potuta notare, come mai era avvenuto, una particolare distorsione di tali categorie, nel momento in cui provano a “risolvere” le questioni più difficili. Esse tendono ad una “retroversione” e ad una “ retrodatazione” dei problemi che non ha più alcuna vera giustificazione. Questo è, fino ad oggi, il limite maggiore del dibattito che si è aperto con questo Sinodo, e che condurrà la Chiesa, per un anno, lungo la via del discernimento e del confronto.
Sinodo “approssimato”, significa, pertanto, il “farsi prossimo” alla realtà contemporanea delle famiglie felici e infelici, senza la pretesa di una “risultato esatto” e di una “soluzione assoluta”, ma anche senza cedere alla tentazione di “retroreferenzialità”, che è quasi peggio della “autoreferenzialità”. La Chiesa cede a tale “retroreferenzialità” quando può illudersi che tutte le problematiche del matrimonio cristiano si possa risolvere “retrodatando” le questioni. Quando si illude che l’inizio custodisca la chiave di interpretazione della storia della coppia. Quando si rassegna a non dare alcun senso alla “storia di vita” della coppia e della famiglia. Quando riduce la teologia del matrimonio ad una protologia del consenso e della consumazione, senza profondità storica e senza orizzonte escatologico. Questo sarebbe il risultato esatto, che mostrerebbe soltanto il fatto che stiamo ricorrendo ad una teologia del matrimonio dotata di categorie troppo rozze e/o troppo generiche. Un Sinodo approssimato è anche il rimedio ad una teologia troppo presuntuosa.
Questo libretto è nato da molte collaborazioni e dall’irruzione delle “nuove tecnologie”. In particolare è il frutto delle nuove forme di comunicazione, dei “blogs” che hanno seguito minuto per minuto lo svolgimento del Sinodo Straordinario. Tra le collaborazioni con riviste “classiche”, come “Settimana”, e gli interventi sul nuovissimo Blog del Regno – “L’indice del Sinodo” – i diversi brani che compongono questo testo si sono succeduti, apparendo immediatamente, dopo la scrittura, nel dibattito generale. Questo effetto di “accelerazione” è stato, a sua volta, un segno di questo “Sinodo approssimato”. Ringrazio Lorenzo Prezzi e Maria Elisabetta Gandofi, che sono stati i generosi interlocutori e orchestratori di queste iniziative. Accanto a loro anche gli amici della rete “I Viandanti” hanno contribuito a stimolare la ricerca e la riflessione. Un grazie di cuore va per questo a Franco Ferrari. Per la sua collaborazione “a distanza” debbo dire grazie a p. Elmar Salmann, con il quale possiamo ora dialogare e discutere “per email”: chi lo avrebbe mai detto?
A tutto questo va aggiunta, non in ultima istanza, l’esperienza di vita e la speranza in una Chiesa che sappia veramente accompagnare le coppie felici e le coppie ferite: senza indulgere alla inclinazione “retroreferenziale”. Questo libretto fa seguito a “Indissolubile?”, uscito nel maggio scorso per questa stessa editrice, e che aveva già impostato la base delle considerazioni che qui trovano ulteriore sviluppo.
Il volumetto ha una struttura assai elementare: segue, passo passo, lo sviluppo del Sinodo Straordinario. Per questo si divide in tre brevi parti: ante Synodum, in Synodo, post Synodum.I testi sono stati scritti “in tempo reale”, salvo piccoli ritocchi, che sono stati aggiunti per questa redazione unitaria e successiva.
Ringrazio l’editore per la fiducia e per il sostegno dimostrato. In particolare sono grato ad Antonio Lova, per la confidenza e per l’amicizia, ormai di molti anni.
Roma, 20 novembre 2014
Andrea Grillo
grilloreba@gmail.com
* A. Spadaro, Intervista a papa Francesco, “Civiltà Cattolica”, 3918/III(2013), 449-477, qui 455.






























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