“Perle di Martini”: una nuova raccolta a cura di M. Vergottini


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Un terzo volume, curato da M. Vergottini, dal titolo Perle di Martini. La Parola nella città 1980-2002 (Bologna EDB, 2018) continua una fortunata intuizione, che era nata al curatore con il Concilio Vaticano II, di cui in occasione del 50 anniversario aveva pubblicato un volume di “Perle del Concilio“, facendole commentare da un centinaio di teologi; per poi spostare l’attenzione prima su una serie di “ritratti” di  Martini e noi, sempre stimolati dal commento a “testi” dell’autore; ed ora, in questo ultimo volume, su una gustosa antologia tratta da tutte le “prese di Parola” che Martini ha offerto, alla sua Chiesa e alla sua città, lungo i 22 anni di ministero ambrosiano.

Quest’ultimo volume permette un singolare esercizio della memoria, offrendo i testi del Pastore in ordine rigorosamente cronologico, dall’entrata nella città di Milano, il 10 febbraio del 1980, al saluto di addio, l’8 settembre del 2002, in vista di un passaggio da Milano a Gerusalemme. Lungo questi 22 anni il magistero ambrosiano di Martini appare maestoso ed  intessuto di “Parola nella Chiesa” e di “parole alla città”. Questa trama di relazioni, con il Vangelo e con la esperienza degli uomini, si trova in tutte le lettere, nei discorsi e negli interventi: come ricorda il curatore, si tratta di un numero impressionante di testi – ben 1136, per un totale di 13.219 pagine! – tra le quali sono state scelte le “perle” che scandiscono il libro e suscitano il commento da parte di teologi, pastori, politici e uomini pubblici. Ne emerge un ritratto del pastore e dell’uomo che potrebbe essere letto quasi come “testo a fronte” del film  di Ermanno Olmi Vedete, sono uno di voi.

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Il testo è stato organizzato in 23 parti, attingendo in ordine cronologico ai testi martiniani. Ogni parte inizia con due pagine tratte da un testo significativo del Cardinale, che poi, in altri suoi passi più brevi, viene commentato, su due pagine, dagli autori scelti dal curatore. Il risultato è di grande interesse. Permette di gustare, di nuovo, e con immutato stupore, il “dono della Parola” che C. M. Martini ha saputo comunicare in ogni suo scritto. Sulle orme della Scrittura e non senza viva immaginazione, pensiero profondo e sapienza elementare, i brevi testi risuonano di una nobile semplicità, di una potenza toccante, in una forma raffinata e davvero memorabile.

Non solo la Chiesa milanese ha goduto di quei testi: quando erano pubblicati entravano in un circuito di attenzione, di formazione e di meditazione davvero immenso e fecondo. Anche oggi, riletti 20, 30, quasi 40 anni dopo, tornano attuali. La raccolta antologica suscita interesse per tornare all’opera integrale. E ci fa capire di quanta freschezza, di quanta libertà e di quanta solidità abbia potuto alimentarsi la parola cristiana, quando sapeva essere eco di una Parola che inquieta, che sollecita il pensiero e che consola come nessun altra.

La collezione di testi, che Marco Vergottini ha preparato con tanta cura, non delude. E può anche contribuire a chiarire quel contesto e quel presentimento nel quale, non senza buone ragioni, quella libertà di parola e quella forza di pensiero hanno potuto e voluto trasferirsi dal Vescovo di Milano al Vescovo di Roma. Una archeologia del magistero contemporaneo trova anche in questo volume le tracce innegabili di ispirazioni e di fonti, che appaiono tanto belle e avvincenti, quanto autorevoli e feconde per tutto il magistero universale. Perché la Chiesa non sia tentata di trovare se stessa solo nel ritratto della “belle époque”,  ormai vecchio di 150 anni. Ma sappia prendere congedo dalle forme caduche di quel mondo e di quella Chiesa, come anche le ultima parole del Card. Martini profeticamente auspicavano.

 

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