Munera 2/2023 – Michael Bourgatte » La proliferazione degli schermi

Al giorno d’oggi, sembra difficile sentirsi realizzati e socialmente integrati, se non si padroneggiano almeno le basi dell’informatica. La tecnologia digitale ci consente di trovare informazioni, comunicare con gli amici, ma forse ancora di più ci consente di cercare lavoro, pagare le tasse o fissare una visita medica. Lo abbiamo sotto gli occhi: il digitale è ovunque nelle nostre vite. Un corollario di questa constatazione va tenuto sempre a mente: la comunicazione digitale, così come il consumismo culturale nell’era digitale, coinvolge sempre più i supporti video.

Con le tecnologie digitali, ogni persona (in particolare bambini e adolescenti) può ora guardare centinaia di canali TV, in diretta o in replay, può utilizzare piattaforme s-VOD come Netflix o anche sistemi illegali per guardare film e serie tv, intrattenersi con video su YouTube, guardare videonotizie online, comunicare attraverso video social network come Snapchat o TikTok. Le opportunità di scoprire immagini in movimento da tutto il mondo sono diventate, quindi, illimitate.

Qui si deve aggiungere, prima di tutto, che le immagini in movimento rappresentano più del 90% dell’attuale traffico internet e, in secondo luogo, che la quantità di dati video che passano attraverso le reti IP ogni tre minuti corrisponde all’intero patrimonio cinematografico del XX secolo. Ciò significa che non possiamo ignorare lo spazio occupato dalle tecnologie digitali e dai supporti video e nemmeno le paure e le critiche che vengono espresse riguardo a queste stesse tecnologie e immagini online.

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