Munera 1/2023 – Daniele Bruzzone >> Il luogo delle origini: la fiducia come virtù educativa

Nella società postmoderna, caratterizzata dall’evanescenza delle tradizioni, da una crescente complessità e da un diffuso senso di incertezza, la sfiducia nei confronti degli altri e il ripiegamento individualistico minacciano la solidarietà e il senso di comunità; l’erosione della fiducia nelle istituzioni mette a rischio la democrazia e la partecipazione; la perdita della fiducia nel futuro restringe i nostri orizzonti e affanna la progettualità delle nuove generazioni. La fiducia – o, per meglio dire, la sua mancanza – è diventata un’emergenza sociale e politica di primordine e, quindi, una questione educativa non trascurabile. La recente stagione pandemica, come spesso accade nei periodi di emergenza, ha fatto emergere anche questa crisi della fiducia, in particolare nella forma di quel “sospetto generalizzato” che raggiunge i suoi estremi nelle derive paranoiche dell’ideologia della diffidenza antiscientifica e del complottismo.

Eppure, in quella che è stata definita una «società del rischio» e dei cambiamenti caleidoscopici, la fiducia rimane l’unico baluardo attorno al quale tornare a intessere una promessa di prosperità. Dalla ricostruzione della fiducia, infatti, dipendono in buona parte le sorti – politiche, economiche e sociali – della nostra civiltà.

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