Liberté, égalité, fraternité. Che cosa rimane – in Occidente – delle tre parole fondative della modernità civile e politica? Che cosa le tiene unite e che cosa ci tiene uniti ad esse? Oggi che la libertà è sacrificata alle ragioni della sicurezza e alla crisi della rappresentanza di quella che un tempo si chiamava volontà popolare? Oggi che l’eguaglianza è minata da una sempre maggiore concentrazione delle ricchezze, che lo stato sociale è rimesso in discussione e che la classe media è in via di forte contrazione? Oggi che la fraternità è sempre più intesa in senso tribalistico e settario, conclusa entro la cerchia dei simili, dei vicini, degli eguali per sesso, età, ricchezza o condizioni di vita?
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