Una parola contemporanea, che esce dal silenzio e che ha molto da dire all’uomo e al credente di oggi. Uno scavo inesausto e inesauribile, un dettato forte e originale, una riflessione inedita e sorprendente. Dal suo eremo di silenzio e di avvistamento don Flori, come un solitario profeta, ha guardato insieme il cuore dell’uomo e quello di Dio nel loro conflittuale e nostalgico relazionarsi. Ansia di bellezza e di totalità, di santità e verità, di Poesia. Senza premura di sistematicità e senza smarrirsi nelle secche di un raziocinio fine a se stesso, coniugando fede viva e ragione appassionata, don Flori offre una visione a tutto tondo dell’uomo, ma presenta anche la fede cristiana nella sua esigenza e nel suo splendore: non basta essere cristiani, occorre essere evangelici.
Informazioni sull'autore
Fernaldo Flori (Abbadia S. Salvatore 1915-Pienza 1996), sacerdote amiatino e rettore del Seminario Vescovile di Pienza, è autore di pochi scritti editi, ma soprattutto di Diari inediti (1937-1996) che rivelano una intensa attività di riflessione e di ricerca in ambito teologico, filosofico e poetico, lontano dallo spirito di sistema. Figura di educatore, riferimento per molti, fu intimo amico del poeta Mario Luzi e di scrittori a lui contemporanei. Pur vivendo tutto proteso all’Assoluto – Poesia e Mistero – come un eremita nel suo romitorio – il Seminario, il paese e l’orizzonte del suo monte Amiata –, fu partecipe alla storia dell’Uomo e della Chiesa, scegliendo sempre la realtà, respingendo ogni forma di illusione.