Il libro di Agostino Orilia, sospeso tra ricerca biblica e decostruzione narrativa, mette alla prova le parabole di Gesù in contesti attuali, dotandole di nuovi protagonisti. La sfida consiste nel creare narrazioni in grado di riflettere le difficoltà del mondo contemporaneo, esplorandone i legami e le ferite sociali, e nel dimostrare come questi racconti posseggano ancora oggi la forza dirompente – e talora perturbante – che avevano agli occhi degli uomini e delle donne che conobbero e ascoltarono Gesù.
«L’Autore [...] confessa di non sentirsi impegnato a scrivere per biblisti superperiti e consumati esegeti ma per pastori e catechiste, per operatori impegnati nell’apostolato biblico e insegnanti di religione, per genitori e educatori cristiani. E indirizza i suoi messaggi [...] anche a giovani, adulti e anziani distanti da Dio, per i quali risulta attuale la profezia: “Ecco, verranno giorni in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signore” (Am 8,11)» (dalla Prefazione di Francesco Lambiasi).
Informazioni sull'autore
Agostino Orilia, dopo la Laurea in Lettere alla Sapienza Università di Roma, ha conseguito la Triennale in Scienze religiose alla Pontificia Università Lateranense e il Baccellierato e la Licenza in Teologia dogmatica all’Istituto Teologico Leoniano di Anagni. Da sempre nel volontariato (Comunità Incontro, Comunità di Capodarco, Caritas), è docente di Religione. È autore di Cesareo Missionario e martire (2024) e Silviano Vescovo e monaco (2025).