Brano poco considerato, Ap 1,1-3 ad un’attenta analisi esegetica si rivela la chiave di lettura dell’Apocalisse. Partendo da questo testo e applicando le strumentazioni dell’analisi narrativa, lo studio rilegge il libro in base alle relazioni fonte-mediatore-destinatario della rivelazione e all’identificazione dell’Angelo con Cristo. Oltre ad essere il dato che unifica la cristologia del libro, essa è colta come base per interpretare la descrizione della recezione estetica della “visione” apocalittica.
«...Si tratta di un vero corpo a corpo in cui l’autore non ha paura di lanciarsi, entrando in dialogo schietto con molti studiosi di Apocalisse, ora accettandone indicazioni e soluzioni, ora discutendole, ora integrandole o mostrandole, dal suo assunto, inadeguate, sempre offrendo egli stesso analisi serrate e puntuali, cercando di collocare il testo, le sue espressioni e ciò che vitalmente gli compete all’interno di tradizioni e riferimenti documentabili. Il corpo a corpo più evidente risulterà quello con il testo stesso di Apocalisse [...]. In stretta relazione al reperimento di una metodologia adeguata alla condizione estetica di Apocalisse, e di tutta la rivelazione consegnata nelle Scritture, il lavoro costituisce da ora in avanti un punto di riferimento...» (dalla Presentazione di Rosario Pistone).
Informazioni sull'autore
Salvatore Panzarella è presbitero della diocesi di Cefalù. Ha conseguito la Licenza al Pontificio Istituto Biblico di Roma e il Dottorato in Sacra Teologia nella Facoltà Teologica di Sicilia, dove insegna. È autore di articoli in riviste teologiche e studi monografici.