Settegiorni Umbria - 23.06.2006
di
Chiara Chiapperini
MAESTRE DI FILOSOFIA S'INCONTRANO
A Villa Montesca confronto e riflessione su una esperienza esaltante
E’ stato appena pubblicato il volume Cento 'maestre di filosofia' in Umbria e il 17 giugno, a Villa Montesca di Città di Castello, ci sarà un raduno di queste cento 'maestre di filosofia' dell'Umbria per iniziativa dell'associazione 'AmicaSofia'; in occasione dell'incontro, le cento maestre porteranno i temi dei loro alunni e riceveranno in cambio una copia del 'loro' libro, dono dell'amministrazione comunale di Città di Castello. Le maestre dicono: 'in Umbria siamo un centinaio quando in tutta Italia saremo, così almeno si presume, circa cinquecento, eppure questa storia è iniziata appena quattro anni fa'. Dunque esiste un'avanguardia umbra in questo campo? Un 'miracolo' umbro?
La domanda l'abbiamo girata al presidente di 'AmicaSofia', prof. Livio Rossetti:
Ma non è velleitario pretendere di fare filosofia con i bambini?
'Ovviamente, se si trattasse di spiegare e quasi sminuzzare Kant o Aristotele, il rischio ci sarebbe, ed è il rischio corso da Gaarder con Il filo di Sofia e non solo da lui. Le cose sono cambiate via via che si è capito che non avrebbe senso 'spiegare' Kant o Aristotele, e che, in alternativa, ci si può organizzare per coltivare il potenziale filosofico dei bambini, cioè semplicemente per non soffocarlo, per non mettere a tacere i loro perché. Poi bisogna trovare il modo di incamminarsi in questa direzione, e il modo c'è, anzi ce n'è più di uno. E in Umbria sono stati davvero molti gli insegnanti che si sono saputi incamminare.'
In concreto cosa accadrà alla Montesca?
'Le ricordo che proprio alla Montesca abbiamo tenuto un bel congresso l'anno scorso. Si intitolava Filosofare con i bambini e i ragazzi. Questa volta abbiamo un libro da poter donare alle protagoniste di questa storia di cui andare orgogliosi, il libro in cui loro si raccontano. Ma le maestre si conoscono solo a piccoli gruppi. Da qui l’idea di farle incontrare, fra l'altro con svariate decine di colleghe di tutta l'Italia centrale, della Campania, del Piemonte, creare l'occasione per conoscersi e parlare fra loro. Con l'occasione i docenti umbri porteranno i temi in cui i loro alunni parlano di questa esperienza. In tal modo ci troveremo ad aver fatto un'inchiesta, una specie di censimento che ci piacerebbe poter replicare a livello nazionale.'
E' un caso che la copertina dei libro metta a fuoco solo la zona Perugia–Foligno? Nel libro leggiamo che queste esperienze sono concentrate nel triangolo Spoleto–Nocera Umbra Umbertide. Come mai?
'Vorrei saperlo anch'io. Ma magari vediamo arrivare alla Montesca anche due maestre di Amelia o di Narni che protestano per non essere state interpellate. Nel caso chiederemmo volentieri scusa e riserveremmo loro un benvenuto più speciale che mai.'