Nostalgia: uno stato d’animo e un’esperienza che tutte/i incontriamo nella nostra vicenda esistenziale, sia che riguardi il rimpianto per uno spazio lontano, sia che rievochi un tempo trascorso. Per trovare nella nostalgia uno strumento utile alla conoscenza di sé occorre però evitare il rischio di una narrazione univoca, incapace di dar conto della configurazione di quell’arcipelago di emozioni dentro cui si presenta l’emozione nostalgica, mettendo in figura la “compagna di viaggio” che meglio la caratterizza di volta in volta, sia essa la sofferenza o la speranza, la malinconia o la dolcezza, la consolazione o la paura… Nell’epoca in cui il mondo appare a disposizione di ogni viaggio e il ritorno nient’altro che un proseguimento di questo, la nostalgia si colora delle tinte del bisogno esistenziale verso un altrove indefinito, che spesso torna a coincidere col proprio centro svincolato da situazioni e relazioni che sentiamo insufficienti e, a volte, soffocanti. E in questo senso tanto più vere risuonano le parole di Borges: «Chi lascia la casa ha già fatto ritorno», in cui possiamo sentire quanto la nostalgia si configuri come un’emozione aperta, che affianca e stimola il viaggio di sola andata dell’esistere.
Informazioni sull'autore
Silvana Sonno vive a Perugia. è Gestalt counsellor e si occupa di formazione e counselling per l’associazione onlus “Rete delle donne AntiViolenza” di cui è socia fondatrice. Ha pubblicato due romanzi (Colpo di stecca, Milano 2004; Il gioco delle nuvole, Perugia 2007) e una raccolta di storie di donne (Femminile e singolare, Roma 2007). Nel 2009 sono usciti Andar per fiabe e L’in/differenza del potere. Ragionamenti d’altro genere (Perugia).